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Valeria Mouchet, recensione a M. Montesano, «Fantasima, fantasima che di notte vai». La cultura magica nelle novelle toscane del Trecento, Roma, Cittą Nuova, 2000

Accattivante fin dal titolo, questo lavoro di M. Montesano apre una finestra su un aspetto importante ma non sempre esplorato della novellistica trecentesca toscana.

Figure di maghi e streghe, angeli e demoni, animali e vegetali sfilano davanti agli occhi del lettore, che č invitato a percorrere un cammino attraverso la cultura magica e le tradizioni folkloriche raccontate nelle novelle: un cammino sempre sorretto da una salda riflessione critica, che lo preserva dal rischio di una mera enumerazione di dati, fonti e temi, di cui pure il testo abbonda.

Attraverso una precisa ricostruzione delle fonti documentarie e il richiamo costante ai testi, la Montesano propone una rassegna ragionata dei vari aspetti connessi alle pratiche magiche, analizzandone formule, gesti, oggetti e procedure.

Gli incantesimi, le superstizioni, i sogni e il culto dei santi sono esaminati attraverso le parole dei novellatori, che si rivolgono ad un pubblico gią "esperto" di questi rituali, non senza manifestare il proprio scetticismo.

In appendice, due interessanti testi antologici, tratti dal Filocolo e dal Decameron, che documentano come anche il grande autore toscano fosse attento a questi temi; infine, un interessante glossario e una ricca bibliografia.

Valeria Mouchet

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