| Paolo Canettieri, Un episodio della ricezione di Purgatorio XXVI: 
        la Leandreide di G. G. Nadal, in Anticomoderno. La sestina, II, 
        1996, pp.179-198
 La questione 
        dellinterpretazione dei vv.116-149 di Purg. XXVI, ampiamente dibattuta 
        in sede critica, trovò nel saggio di Roncaglia del 1951 unesauriente 
        trattazione dei numerosi interrogativi 1. Oggi il contributo di Canettieri 
        riaffronta il problema in modo suggestivo, attraverso la ricostruzione 
        della prospettiva di uno dei primi cultori di Dante. Riconoscendo infatti 
        in una inusuale lettura del passo dantesco le ragioni che spinsero Giovanni 
        Girolamo Nadal 2, presunto autore della Leandreide 3, a porre Arnaut de 
        Maruelh a capo del drappello dei poeti provenzali nellVIII canto 
        del libro IV del poema, Canettieri insinua forti dubbi circa lidentificazione 
        del miglior fabbro del parlar materno 4 con Arnaut Daniel. 
        Nella presentazione che Arnaut de Maruelh fa di se stesso nella Leandreide 
        è possibile ritrovare, trasformati dall amplificatio, i versi provenzali 
        pronunciati da Arnaut Daniel in Purg. XXVI (p.184). Il riconoscimento 
        del modello dantesco genera il sospetto di una differente interpretazione 
        del personaggio Arnaut, in cui Nadal probabilmente non vide il Daniel 
        ma il de Maruelh. Altri elementi potevano concorrere ad avvalorare per 
        il poeta trecentesco questa tesi: la coincidenza di numerosi stilemi comuni 
        alle rime del de Maruelh e a Purg. XXVI, vv.-141-148 (pp.190-192); evidenti 
        analogie tra le rime di Dante e quelle del poeta provenzale (pp.192-193); 
        echi di Arnaut de Maruelh in Guinizzelli (pp.193-194), cioè proprio nel 
        poeta che introduce in Purg. XXVI lArnaut di Dante; la definizione 
        della vida, secondo cui il de Maruelh cantava ben e lesia romanz5 
        come il personaggio dantesco 6 e infine il fatto che il poeta fosse un 
        esponente famoso del trobar leu, stile cui si improntano i vv.141-148 
        di Purg. XXVI. Questi ultimi due dati, oltre a far pensare al de Maruelh, 
        appaiono chiaramente in contrasto con la figura di Arnaut Daniel che è 
        possibile ricostruire dalle rime dellautore e dalla documentazione 
        e costituiscono infatti alcuni tra i principali motivi di dubbio per lidentificazione 
        in Daniel del trovatore di Purg. XXVI (cfr nota 1). Lungi dal tirare affrettate 
        conclusioni Canettieri termina promettendo un approfondimento che gli 
        permetta di trasferire lipotesi avanzate dalla 
        ricezione del testo al momento della produzione e di valutare la 
        probabile interferenza di Arnaut de Maruelh nel momento della creazione 
        dantesca del personaggio-Arnaut (p.198). La contiguità dei due autori 
        nei canzonieri c e E (p.195) nonché la presenza di stilemi comuni (p.195) 
        sembrano infatti indicare la strada migliore per il proseguimento della 
        ricerca in questo tipo di indagine.
 1 Roncaglia 
        Au., Il canto XXVI del Purgatorio, Roma, A. Signorelli, 1951. Roncaglia 
        discute le seguenti difficoltà avanzate dai critici: il cambiamento nella 
        Commedia del giudizio dato nel De vulgari eloquentia, II, ii, v, vi su 
        Giraut de Bornelh; lo stile piano dei vv.141-149 di Purg. XXVI in contrasto 
        con il tipico trobar clus danielino; la mancata rispondenza tra il ritratto 
        del canto dantesco e gli elementi desumibili dalle rime di Arnaut e infine 
        lattribuzione al poeta di prose di romanzi, confermata 
        solo dalla tradizione più tarda e meno attendibile 2 Veneziano, nato dopo il 1334 e morto intorno al 1380-82. Per il profilo 
        biografico cfr Letteratura italiana. Gli autori. Dizionario bio-bibliografico 
        e Indici, vol. II, H-Z, Torino, Einaudi, 1992, p.1244
 3 Poema allegorico in terzine di imitazione dantesca, diviso in quattro 
        libri e composto tra il 1375 e il 1380-82. Particolaremente interessante 
        il catalogo dei più importanti poeti greci, latini, italiani e provenzali 
        con cui si chiude lopera. Per la bibliografia cfr Bologna C., La 
        letteratura dellItalia settentrionale nel Treceno, in Letteratura 
        italiana. Storia e geografia. I. Letà medievale, Torino, Einaudi, 
        1987, pp.511-600, nota 20, p.567.
 4 Purg. XXVI, vv.116-149
 5 Boutière J., Schutz A. H. & Cluzel I. M., Biographies des troubadours. 
        Textes provançaux des XIIIe et XIVe siècle, éd. refondue augmentée dune 
        traduction française...,Paris, Nizet, 1964, p. 32
 6 Purg. XXVI, 119
 Teresa Nocita |