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Quer. B I 9: un ms. dantesco della Commedia conservato in Queriniana

a) DESCRIZIONE

Quer. B I 9: Dante Alighieri, Commedia. Seconda metà del XIV secolo. Membranaceo mm 355x255(167x85), copiato su 36 righe, ff I-200, numerati di recente nell'angolo inferiore esterno del recto con numeratore meccanico. Bianchi i ff Ir-v; 1r-v; 3v-4v; 73v-74v; 133v-134v; 195v-200v.          

Foglio di guardia aggiunto probabilmente nel 1800 durante il restauro; in tale occasione è stata totalmente rifatta la legatura, ad imitazione di legatura antica, in cartone coperto di cuoio bruno con impressioni a freddo e oro. 

Rubriche a inchiostro rosso ai ff 2r-v e 3r. 

Le carte destinate alle rubriche hanno un titolo diverso per ogni Cantica. Più significativo è il titolo della rubrica dell'Inferno che recita: Queste sono le rubriche del libro quale fece Dante Alighieri nel quale tracta dell'Inferno del Purgatorio e del Paradiso ponendo cosse chel trovo neli dicti lochi capitolo per capitolo.

 All'inizio delle rubriche destinate al Purgatorio il copista continua così: Fenite le rubriche de lo Inferno et comincia quele del Purgatorio segondo che sono qui sottoscritte.

Infine, le rubriche del Paradiso cominciano così: Fenite qui le rubriche delo Purgatorio et comincia quelle del Paradiso segondo che sono descrite al incontro dasto altro ladi et fa fine.

Al termine delle rubriche non vi sono indicazioni sulla commissione o sul copista, solo al centro del margine inferiore del foglio si legge: Finis.

 Il codice fu copiato da una sola mano in elegante semigotica dal tratto corsivo, alla quale non sono estranee alcune componenti della mercantesca tipica dell'Italia centrale. Il copista è piuttosto preciso e rari sono i casi di revisione, peraltro imputabili alla stessa mano[1].

B I 9 presenta un disordine intrinseco nei Canti che spesso risultano spostati dalla loro posizione naturale. Per l'Inferno, sono in posizione anomala al Canto I i vv. 1-24 a c.5r, i vv.25-60 a c.5v; i vv.61-96 a c.13r, i vv.97-132 a c.13v, vv.133-136 a c.7r; al Canto IV i vv.1-27 a c.11r, i vv.28-63 a c.11v, i vv.64-99 a c.12r, i vv.100-135 a c.12, i vv.136-141 a c.6r; al Canto V i vv.1-15 a c.6r, i vv.16-51 a c.6v, i vv.52-87 a c.14r, i vv.88-123 a c.14v, i vv.124-142 a c.15r. Manca il capolettera al Canto VII.

Per il Purgatorio al Canto X risultano spostati i vv.1-129 a c.93r-94v, mentre mancano i vv.130-139. Sono omessi per intero i Canti XI, XII, XIII, XIV. Del Canto XV risultano in posizione anomala i vv.103-145 a c.95r-95v e mancano i vv.1-102. Del Canto XVIII sono spostati i vv.1-12/16-21 a c.99v,  i vv.22-57 a c.100r, i vv.58-93 a c.100v, i vv.94-129 a c.101r mentre mancano  i vv.13-15. 

Per il Paradiso mancano i capolettera al Canto XV, XVI, XVII, XVIII. La terza Cantica risulta mutila dei Canti XXX, XXXI, XXXII. Al Canto XXIX manca il v.145 e al Canto XXXIII sono omessi i vv.1-114. 

Permangono inoltre, tre tipi diversi di numerazione delle carte, uno più antico e manuale, oggi poco visibile, un altro meccanico ed un terzo composto da numeri e lettere che compare sporadicamente.[2]

 Il manoscritto fu commissionato da un membro della famiglia Martinengo[3] di Brescia, una delle più illustri e potenti famiglie del luogo, il cui stemma, che rappresenta un'aquila con le ali aperte  di colore rosso su sfondo oro, è stato dipinto al centro del margine inferiore del f 5r. all'interno di una cornice quadribolata. 

Tre sono i fregi decorati: due a motivi floreali, uno a bianchi girari, che comprendono grandi iniziali in foglia d'oro e a bianchi girari, all'inizio di ciascun canto [4].

La tipologia della decorazione che compare nei primi due fregi e accanto alle iniziali ornate, mostra chiaramente la derivazione dai lavori di miniatura che Franco de' Russi e Taddeo Crivelli eseguirono per una Bibbia commissionata dal Duca Borso d'Este tra il 1455 ed il 1461. 

Oltre a questo riferimento, Quer. B I 9 ha anche un'affinità stilistica nel testo e nella miniatura con un altro codice membranaceo conservato in Queriniana e siglato C II 10. Questo codice contiene una serie di lettere ed opuscoli di S. Leone Magno.

b) ANALISI FILOLOGICA 

Proposito di questo lavoro è quello di stabilire i rapporti tra Quer. B I 9 e l'Antica Vulgata, evidenziando le familiarità e le divergenze con i vari gruppi della tradizione, emerse volta per volta dallo spoglio. 

Da una prima analisi operata seguendo il canone di luoghi scelti dal Barbi nel 1891 per lo spoglio dei manoscritti della Commedia, emergono una serie di lezioni utili ad individuare la collocazione stemmatica del codice Queriniano. In primo luogo, vista l'importanza di tali gruppi, l'analisi è stata svolta partendo dalle due grandi famiglie della tradizione della Commedia: il gruppo del Cento e la famiglia dei codici Vaticani [5].  

In seguito a quest' analisi, il gruppo del Cento è emerso in più casi, spesso seguito da altri manoscritti dell'Antica Vulgata appartenenti ad altri raggruppamenti; mentre la famiglia Vaticana non sembra essere in accordo con Quer. B I 9 in modo isolato rispetto al resto della tradizione. Esaminati i luoghi in cui la convergenza con Vat e Cha si manifesta, la situazione complessiva evidenzia pochissimi casi in cui il rapporto è più stretto. In un paio di luoghi della terza Cantica ad esempio, troviamo a Par. XIV, 72 che Vat e Quer. B I 9 leggono cosa anzicchè vista come Petrocchi, insieme ad altri antigrafi siglati Gv e Lau; ed a Par. XXIII, 103 dove Vat Pa e La leggono con Quer. B I 9 spiro, dove Petrocchi pone a testo giro.

Nella tavola che segue vengono esaminati alcuni [6] dei luoghi in comune tra Quer. B I 9 e il Cento, emersi in seguito allo spoglio attraverso i loci.

(tav. 1):

Petrocchi Quer. B I 9+Cento
Inf. XIII, 63 tanto tanta Cento Pa Rb Eg La Parm
Inf. XIV, 77 selva rena Cento Co Pa Triv Po Pr La
Inf. XVII, 51 o da pulci o (om.) Cento Ham Pa La Parm Po Pr
Inf. XXXIII, 26 lieve lune Cento Pa
Purg. II, 124 Come quando come cogliendo Cento Ash
Purg. XXIII, 44 voce faccia Cento Co
Purg. XXX, 4 E che  /Che Cento Ash La Po
Par. V, 111 savere udire Cento La Pa Po
Par. XXIII, 42 natura matera Cento Co(-ria) Pa

Continuando l'analisi sono emerse svariate lezioni in cui il B I 9 dimostra di convergere con La e Pa. 

I rapporti con La, in molti casi su rasura o revisione del copista di La, sono evidenti sin dai primi canti, e si protraggono regolarmente in tutte e tre le Cantiche. 

Ecco la tavola che comprende alcuni dei luoghi evidenziati dallo spoglio:

(tav. 2):

Petrocchi Quer. B I 9+La
Inf. I, 28 Poi ch'ei posato Quandio ei posato La(su rev.)
Inf. IV, 23 ci sì si mise cissi mi mise La(poi rev. si) Pr
Inf. V, 126 collui collei La (su rev.)
Purg. III, 50 rotta ruina romita costa La(>costa<); romita Ham Ash Co Eg Parm Pr Po ; Vat Cento Laur
Purg. XXVII,16 man commesse mani tutto La(>tutto<)
Purg. XXXII, 39 Di foglie di fiori Ga La( su rev.)
Par. III, 16 Tali cotal La(su rev.) Mart Vat
Par. XXIII, 103 giro spiro La Pa Vat

Per cio che concerne i luoghi in comune tra Quer. B I 9 e Pa, è doveroso segnalare che essi sono riscontrabili solo alla luce dell'Inferno e del Paradiso, in quanto a Pa manca il Purgatorio, e ci è dunque impossibile intentare un confronto.

(tav. 3):

Petrocchi Quer. B I 9+Pa
Inf. II, 53 donna dona Pa
Inf. XIV, 70 in disdegno in dispetto Pa; a dispecto Co; in despetto Rb
Inf. XXI, 113 dugento con sessanta sei dugiento uno con sessanta sei Pa( e sessanta)
Inf. XXV, 16 che non et non Pa(nuon) Laur(e non) Rb(idem)
Par. XXIII, 103 giro spiro Pa La Parm Pr Lau Tz Vat
Par. XXIV,12 bene esser Pa Parm Vat
Par. XXV, 135 posano possan Pa

Al termine dello spoglio attraverso il canone del 1891, si è ritenuto di proseguire lo studio di B I 9, affrontando una collazione integrale caso per caso, in modo da approfondire ulteriormente le caratteristiche dei rapporti gia emersi. Dal raffronto con l'Antica Vulgata, le relazioni venute alla luce confermano la linea già tracciata dallo spoglio attraverso i loci.

In merito alle convergenze con le grandi famiglie della tradizione: il gruppo del Cento e la famiglia Vaticana, i rapporti sono rimasti immutati anche in seguito allo spoglio verso per verso.

Per quanto concerne la familiarità di B I 9 a convergere con La, essa conserva la sua caratteristica principale: ovvero la presenza di lezioni su rasura o revisione del copista di La. Nella tavola posta di seguito sono raccolti i luoghi utili  a chiarire i rapporti tra Quer. B I 9 e La.

(tav. 4):

Petrocchi Quer. B I 9+La
Inf.I,22 E come quei E quale e quei La(su rev.)
Inf.I,28 Poi ch'ei Quandio ei La(su rev.)
Inf. I,35 anzi ma Co Po La(su rev.)
Inf.II,10 Io cominciai Io dissi alui La(>I dissi allui<)
Inf.II,121 che e' che ai La(su rev.)
Inf.III,3 tra nella La(su rev.) Rb(ne la) Urb(idem)
Inf.III,55 e dietro et retro La(poi rev. e >dietro<)
Inf.IV,22 ne ci La(poi rev. ne) Laur
Inf. IV,23 si mise mi mise La
Inf.XXIII,137 ruina ruvina Fi La Pa
Purg.II,64 innanzi anci La(su rev.)
Purg.II,93 diss'io ma a te com'è tanta ma atte come e disio tanta hora tolta ora tolta ma>a< te come >e dissio tanta hora<tolta La
Purg.II,105 qual verso diverso La(di- agg. dal rev.)
Purg.III,50 rotta ruina romita costa; romita >costa< La; romita Ham Co Laur Parm Pr Urb Vat Cento
Purg.IV,58 ch'io stava mi stava (mi agg. dal rev.)
Purg.IX,65 e che muta in e muti per La(per agg. sul rigo)
Purg.XXI,63 l'alma sorprende lanima prende La(<sor>prende); lanima Ash Co Parm ecc.
Purg.XXII,47 questa ignoranza che di ai quai per ignorança questa peccha   peccaLa(su rev.)
Purg.XXIII,56 mo non ora Eg La(su rev.)
Purg.XXX,31 sovra sotto La(sot>to<); socto Co Ga Pr
Purg.XXXII,39 di foglie di fiori Ga La(di >fiori<)
Purg.XXXIII,47 sfinge spinga La(sping>a<)
Par.IV,46 Chiesa ecclisia La
Par.VI,55 presso appresso Pa Vat La(su rev.)
Par. XIV,51 esso essa Gv La Pa
Par.XXIV,36 ch'ei chel Co La Pa
Par.XXVIII,91 suo loro La(il rev. rade -o) Laur Po; Parm Pa(luoro)

Riguardo al rapporto con Pa, esso è risultato evidente soprattutto per la prima Cantica, nella quale le lezioni prese in esame sono più di un centinaio.

Nella tavola che segue vengono analizzati alcuni dei luoghi venuti alla luce dalla collazione integrale dell'Inferno e del Paradiso.

(tav.5)

Petrocchi Quer. B I 9+Pa
Inf.II,43 S'i'ho Sio Pa(S<e>io)
Inf.II,81 vo'ch'aprirmi uopo aprirmi Eg Pa(su rev.); uopo Po
Inf.III,43 tanto cotanto
Inf.III,110 tutte le tuti li
Inf.V,12 quantunque quanti
Inf.VIII,57 convien convera
Inf.X,57 fu tutto tutto fu
Inf.X,60 e  et ei
Inf.X,89 "a cio non fu'io sol" accio disse non fuio ne solo ne; disse "ne'
Inf.X,102 ne splende risplende
Inf.XI,16 mio mio( om.)
Inf.XI,105 a Dio quasi é  quasi a dio e nepote
Inf.XII,47 la riviera la ruvina
Inf.XII,80 non(om.) non
Inf.XIII,23 persona gente
Inf.XIII,144 mutò mutai
Inf.XIV,23 si si(om.) Pa Eg
Inf.XIV,70 disdegno dispetto
Inf.XV,32 se se(om.)
Inf.XVI,3 arnie aue [7]
Inf.XVI,18 la la(om.)
Inf.XVI,72 assai molto Pa(muo-)
Inf.XVII,4 lo mio duca lo duca mio
Inf.XVII,19 stanno fanno
Inf.XVII,96 sostenne sovenne Pa(suo-)
Inf.XVIII,67 raggiunsi giunsi
Inf.XIX,92 le  le(om.)
Inf.XX,9 le letane nel letame Pa(letamme poi rev. letamnie)
Inf.XXI,113 dugiento con  dugiento uno esesanta sei Pa La (su rev.); sessanta sei
Inf.XXIII,10 E come /Come
Inf.XXIV,19 Chè come  /Come Pa(cuo-)
Inf.XXV,55 distese disciese; discese Ash Eg La Cento Po
Inf.XXV,141 com'ho fatto io, carpon come o fattio Pa(cuome) carpon
Inf.XXVI,3 il(om.) tuo il tuo
Inf.XXVI,30 e ara o tara; >o tara< La
Inf.XXVI,55 Rispuose Et elli
Inf.XXVI,84 perduto nel mondo La(su rev.) Pa
Inf.XXVII,53 Cosi si Mad Pa
Inf.XXVIII,77 messer miser
Inf.XXIX,79 spesso spesso(om.
Inf.XXX,86 Con tutto ch'ella /Tutto chel vallon volva; volge; /Tutto Kel valuon vuolva Pa
; /Tutto chel vallon volga La  
Inf.XXX,110 tu  tu(om.) Co
Inf.XXXI,112 procedemmo procedendo Pa(pruo-)
Inf.XXXIV,15 il volto  il collo Pa(cuo-)
Inf.XXXIV,112 contrapposto apposto
Par.X, 104 Grazian graciano Pa Eg Mad
Par.XIII,46 miri ammiri
Par.XXI,128 magri  et macri
Par.XXII,71 porger isporgier
Par.XXIV,54 onde ondio
Par.XXIV,116 tratto tuto Pa(-tt-)
Par.XXV,6 nimico ai vicino a
Par.XXV,19 Si  Et
Par.XXV,92 di di(om.)
Par.XXVI,136 e el si Hely si [8]
Par.XXVII,49 ne che le nele Pa(nelle)
Par.XXVII,142 si si(om.)
Par.XXVIII,125 girano mirano Pa(-nno)
Par.XXIX,64 che che tu Pa(ke)
Par.XXIX,142 l'eccelso lo exemplo Pa(luo)

Altro elemento da evidenziare ai fini della corretta collocazione stemmatica di Quer. B I 9 è la presenza del cd. Po. Tale manoscritto che insieme a Parm e Pr, appartiene alla  tradizione risalente circa agli anni quaranta e cinquanta el 1300, si colloca nel ramo alfa dello stemma codicum così come è stato elaborato dal Petrocchi. 

L'analisi delle varianti ha lasciato emergere soprattutto Po, con una presenza più vistosa nella seconda Cantica. Queste relazioni, unite all'analisi delle convergenze con La, ci hanno permesso di stabilire con certezza che Quer. B I 9 è stato copiato da un'unico antigrafo. Infatti, anche supponendo la totale mancanza di Pa dalle varianti, il risultato della collazione sarebbe il medesimo: resterebbero infatti confermati i rapporti con La, le esigue lezioni in comune con il gruppo del Cento e le convergenze con Po. 

Al fine di chiarire quest'ultimo rapporto, la tavola che segue, riporta le lezioni in cui Quer. B I 9 concorda con Po.

(tav.6):

Petrocchi Quer. B I 9+Po
Inf.II,55 le lei Po
Inf.IV,38 adoran adoraron Po Mad
Inf.X,125 si cossi; cosi Po Laur Pr
Inf.XI,52 frode fronde [9]; fro<n>de Po
Inf.XVIII,112 Quivi Quindi Po
Inf.XXI,63 fui fu io Po Mad Pa
Inf.XXXIV,110 tu  et tu Po Pa
Purg.IX,111 ma tre volte nel petto pria ma prima nel petto tre fiate mi diedi ; mi diediPo; ma pria nel ecc. Ham Mart Parm Pr; Triv Vat Cento La
Purg.IX,139 rivolsi volsi Po La
Purg.X,65 salmista psalmista Po
Purg.XIX,49 poi sue Po(>sue<) Co
Purg.XX,111 qui  qui(om.) Po
Purg.XXV,29 io io(om.) Po
Purg.XXXIII,88 vostra nostra Eg Po
Par.V,69 ritrovar ritornar Po
Par. VI,71 Onde  Poi Po Parm MadVat
Par.XV,96 con l'opere collopere Po
Par.XX.142 a al Po Co

Fatti i dovuti raffronti e confrontate le tavole, lo spoglio evidenzia che Quer. B I 9 viene a trovarsi in situazione di descriptus rispetto a Pa, e vede il suo testo influenzato da alcune lezioni trasmesse da La e Po. 

Visti i risultati, più che di un descriptus in senso diretto(è stata questa la sensazione più immediata in seguito allo spoglio), è possibile ipotizzare che tra Pa e Quer. B I 9 si collochi un manoscritto "X" direttamente disceso da Pa, portatore degli "errori" di Pa e di altri suoi propri. Questo testo denominato "X" sarebbe il codice da cui presumibilmente è stato tratto Quer. B I 9.

Di norma le corruttele presenti nei cdd. non sono necessariamente  imputabili ad una sola fonte; l' "errore"[10] in genere può essere nato in modo più o meno simile in varie zone geograficamente distanti, diverse per influsso linguistico e tradizione di copia. In questo caso specifico, visti i rapporti Quer. B I 9-Pa,  ci troviamo di fronte ad una serie di "errori" congiuntivi, alcuni dei quali investono interi versi. 

Inoltre, il fatto che il codice Parigino non conservi il Purgatorio, non ci autorizza a dichiarare che non l'abbia mai posseduto. E' più probabile che in origine Pa avesse anche la seconda Cantica, e che essa sia da ritenersi molto simile a quella tramandata da Quer. B I 9.

Il codice Pa, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, fu copiato intorno agli anni '60 del 1300 da Bettino da Pilis, di cui conosciamo altri due testi: Ashb. App. 7, del 1368/69 e Class. 6, copiato intorno al 1370, il cui studio, svolto con l'ausilio del 400 loci del Barbi, ha evidenziato alcune convergenze con Quer. B I 9.

Dunque qual è il ruolo di Quer. B I 9 nello stemma codicum? In merito alla tradizione più antica della Commedia, l'indagine svolta da Petrocchi si fonda sulla creazione di uno "sbarramento" rappresentato dall'editio boccacciana, limite che lo studioso colloca intorno all'anno 1355, e sulla possibilità di individuare testimoni datati o databili che fossero collocabili prima di questa data.  In questo caso specifico, possiamo affermare che la data a cui risale Quer. B I 9 vada presumibilmente poco oltre il limite dell'Antica Vulgata e che alla luce dei risultati raggiunti, esso dovrebbe collocarsi in situazione di dipendenza dal ramo alfa dello stemma elaborato dallo studioso [11].  Inoltre, pur considerando che la lingua di B I 9 sia da ritenersi inequivocabilmente vicina alla tradizione padana, il codice Queriniano non ammette a testo tutte le forme dittongate che costituiscono la caratteristica principale di Pa. Ciò non vuol dire che i testi divergano, ma solo che il copista sceglie e valuta a seconda della propria impronta linguistica ciò che graficamente gli è più congeniale. La grafia, è un dato di fatto, è uno degli elementi più divergenti di tutta la tradizione della Commedia.

In merito ai rapporti tra Quer. B I 9 e Class. 6, un ulteriore chiarimento sarà offerto dalla tavola posta in appendice, dove vengono analizzate le convergenze tra Class. 6 e il manoscritto Queriniano; un confronto che da un'ampia visione del conteso in cui ci troviamo ad operare.

Su tale convergenza, evidente gia alla luce dei 400 loci mi accingo a ritornare, con uno studio più approfondito di Class. 6, coinvolgendo  oltre al B I 9, anche Pa e Ashb. App. 7.

TAVOLA DEI RAFFRONTI TRA QUER. B I 9 E CLASS. 6 ALLA LUCE DEI 400 LOCI

Petrocchi Quer. B I 9+Class.6
Inf.I,3 smarrita smarita 
Inf.III,7 Dinanzi Dinanci
Inf.V,83 l'ali lalli
Inf.IX,89 a la alla
Inf.X,20 E te ate Mad Class.6(atte)
Inf.XI,106 due cose Ham Parm Laur Pa; La Cento Class. 6 (cosse
Inf.XIII,63 Tanto Tanta Eg La Pa Rb Cento
Inf.XIV,77 selva rena Co La Pa Po Pr Triv; Cento
Inf.XVII,6 Vicino al fin Vicina al fine Eg La Lau Pa
Inf.XVII,51 O da pulci O (om.) Ham La Laur Pa; Cento ecc.
Inf.XVII,74 la bocca la faccia Co Ham Mart Pa; Triv Po Parm Pr Cento ecc.
Inf.XVII,95 Ad altro forse ad alti forte Pa Pr Cento La
Inf.XIX,94 ne li negli 
Inf.XXVI,15 duca mio mio maestro Eg Fi Ham Urb Laur Pa Parm Pr Rb
Inf.XXVIII,10 e per o per Ham Laur Mad Urb Mart Pa Triv Cento ecc.
Inf.XXXIII,26 lune lieve Class.6(leve) PA Parm Cento ecc.
Inf.XXXIII,72 sesto sexto 
Purg.I,86 ch'i fu'di là chio fui dilla 
Purg.I,112 Figliuol Figliuol (om.) Mart Triv PoPr Vat Cento..
Purg.I,119 uom hom Class. 6(om) 
Purg.II,44 faria parea Pr Mart Triv Rb Po Vat Parm; pur descripto periscripto Mart  Parm Po Pr Vat Rb...
Purg.II,99 Che ha  chia Po Lau
Purg.IX,74 Che là cola Laur Mad Parm Cento ecc.
Purg.XVIII,57 E de' primi   Et e prima appetibille Parm; appetibili (-le) Ash Ham Pr Class. 6 Vat Cento..
Purg.XVIII,83 villa nulla Ash Ham Pr Parm Mad Vat Cento..
Purg.XIX,34 Io mossi li occhi Io volsi gli occhi Parm Urb...Almen tre Co Cento...et mentre La Laur Parm Cento
Purg.XIX,34 voci t'h messe, dicea Voci come dicesse
Purg.XXIII,4 imposto posto Ash Ham La Laur; (poi im-)Cento
Purg.XXIII,82 qua su di qua Co Ham Parm Vat; Pr..
Purg.XXIV,64 lungo il versol Co Ham Parm Vat Pr...
Purg.XXIV,125 volle vebe Class.6(vebbe)
Purg.XXVI,7 rovente dolente Ash Ham La Parm Cento
Purg.XXVI,72 negli alti nelli atti Co Pr La Laur Eg...s'attuta si muta Ash Ham Parm Pr Cento
Purg.XXVII,81 di posa pogiato Class.6(-gg-) Ash Laur La Parm Pr Vat Cento Co
Purg.XXVII,88 potea lì del di fori pareva Ash Ham Parm Pr Urb Vat Cento
li del di di fori Ham Pr Vat Cento  
Purg.XXVIII,68 Trattando Traendo Class.6(trah-) Ash;...con le Ham Mart Parm Pr Vat Cento;... dale Class. 6; (dalle) Ham La (su rev.)
Purg.XXVIII,123 ch'acquista chaspetta Ash Ham La Vat Parm Pr Laur Cento ecc.
Purg.XXIX,45 ch'era a terra Class. 6(la terra) Ash (la) Ham(idem) La(idem) Parm(idem) Vat(idem) Cento(idem)
Purg.XXX,4 E che /Che Ash La Po Cento
Par.I,26 Venire, e coronarmi de le /Et coronarmi allor di quelle 
La(su rev) Laur Mart Pa Parm Triv Vat Cento Co
Par.II,141 in voi in lui Ash Ham Co La Pa Parm Rb Urb Vat Cento
Par.V,111 savere udire Eg La Pa Cento
Par.X,112 v'è l'alta nellalta Class. 6(nelalta) Ash Laur Mad Pa Vat..
Par.XVIII,123 muto muro Rb(-rr-)
Par.XXIII,68 Quei Quel 
Par.XXIII,103 giro spiro La Pa Parm Pr Vat ecc.
Par.XXIII,125 cima fiamma Co La Pa Parm Pr Vat ecc.
Par.XXIV,12 volte forte La Pa Parm Po Pr Vat Cento ecc.
Par.XXIV,60 bene esser Parm Pa Vat ecc.
Par.XXV,3 per molti per piu Ash Co Laur Mad Pa Triv...
Par.XXV,135 posar sonar Mad(-nn-) Rb(idem)
Par.XXVI,121 a tutt'i lumi a questi lumi La Laur Urb Pa(-mm-) Mad Vat ecc.
Par.XXVIII,90 i cerchi li occhi La Pa Parm Po Vat
Par.XXIX,100 E mente Et mentre Ash Ham Pa Po Pr Parm Mad Urb Rb Vat Laur Cento ecc.
Par.XXIX,125 assai che sono ancor ancor che sono assai La Pa Parm Vat ecc.


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[1] Anche in questo caso, come in molti altri casi della tradizione manoscritta, il copista non si firma, né lascia traccia alcuna della sua persona, sulle modalità della copiatura o sulla provenienza dell’antigrafo dal quale ha tratto la sua copia. Tale pratica, piuttosto usuale, trova le sue radici nella grande velocità di diffusione della Commedia; inoltre molti copisti erano improvvisati, e non erano affatto interessati a preservare integro il testo che copiavano. Essi usavano scambiarsi gli esemplari di copia o vi erano costretti per ragioni pratiche, legate alla restituzione dell’esemplare al legittimo proprietario.

[2] Il ripristino dell’ordine dei canti e l’analisi della numerazione è stato affrontato nella mia tesi di laurea, discussa presso l’Università degli Studi di Salerno, conservata in Queriniana, con apposite tavole che danno piena visione della situazione. Rimando perciò a M. SENATORE, La Commedia secondo i mss. Quer. B I 9, Quer. A II I e Class. 6. A.A. 1999/2000, Tavole 1; 2; 3; 4; 5; 6; pp.9-16.

[3] A proposito dei Conti di Martinengo cfr. P. GUERRINI, I Conti di Martinengo, studi e ricerche genealogiche: una celebre famiglia lombarda. Brescia, ed. del Moretto ; e ancora cfr. E. FERRAGLIO Aristocrazie, territorio e regime fiscale nel Libro dei privilegi di Brescia(ms. Queriniano X.V.5), in «Annali Queriniani», I (2000), pp.63-102.

[4] In merito alle descrizioni di B I 9, cfr. Tesori miniati, codici ed incunaboli dei fondi antichi di Bergamo e Brescia”; a cura di GATTI PERER, MARUBBI, Silvana editore, 1995; G. PANAZZA, Le arti applicate connesse alla pittura del Rinascimento, in Storia di Brescia, Brescia, 1964, III, p.677-700; Esposizione dantesca in Firenze, Maggio mdccclxv. Cataloghi, I. Codici e documenti, Firenze. 1865, n. 99, p.54; P. GUERRINI, Codici e incunaboli danteschi della Biblioteca Queriniana, in «La città di Brescia» , 1 (1921) 5, p. 85-92; M. RODDEWIG, Die göttliche Komödie. Vergleichende Bestandsaufnahme der Commedia-Handschriften, Stuttgart, 1984, p.23 n.46.

[5] Per le sigle dei manoscritti e per la collocazione stemmatica degli stessi, cfr. G. PETROCCHI. La Commedia secondo l’Antica Vulgata.Firenze, Le Lettere, 1994 voll. I, II, III, IV. Ai fini dello studio svolto, e per comprendere la posizione dei codici a cui si fa riferimento in queste pagine, consiglio di tener presente lo stemma codicum disegnato dal Petrocchi, e del vol. I, il capitolo II e III rispettivamente dal titolo “Manoscritti dell’Antica Vulgata”, pg. 57-91; e “Classificazione dei manoscritti”, pg. 93 ecc.

Per numerose lezioni si è tenuto conto anche di F. SANGUINETI. “Prolegomeni all’edizione critica della Commedia” in Sotto il segno di Dante. Scritti in onore di Francesco Mazzoni. A cura di L. COGLIEVINA e D. DE ROBERTIS, Firenze, Le Lettere, 1998, pg. 261-82.

[6] Nella realizzazione delle tavole, si è ritenuto opportuno tralasciare i casi più banali di alternanza nell’uso delle preposizioni e dei pronomi, o le frequenti omissioni di congiunzioni copulative e disgiuntive, larga parte delle varianti morfologiche e le facili inversioni. Si è preferito dare ampio spazio alle lezioni più sostanziali, quelle che per le loro caratteristiche intrinseche possono aiutarci a stabilire le relazioni tra B I 9 e l’Antica Vulgata, e a determinare la posizione stemmatica del codice Queriniano. La scelta dunque non è stata casuale ma seriamente motivata dai casi stessi, emersi volta per volta dallo spoglio.

[7] In merito a questa lezione, che i codici interpretano in modo divergente, molto interessante è il contributo di E. Moore in “Contributions to the textual criticism of the Divina Commedia”, Cambridge at the University Press, 1889 pg.312-313. Il Moore individua solamente un codice che ha la stessa lezione di Quer. B I 9, e lo indica con il numero 2. Questo manoscritto é appunto Pa.

[8] In questo caso, Il Moore individua ventidue testi, anche tardi con la medesima variante di Quer. B I 9 e Pa. Oltre a questi codici il Moore ci informa che Batines nei suoi studi ne aveva trovati altri quattro che recano a testo Ely o Hely. Cfr. Moore “Contribution to the textual criticism of the Divina Commedia ”, Cambridge at the University Press, 1889, pg.487- 492. A proposito degli studi effettuati dal Batines in merito alla tradizione della Commedia e più in generale sull’opera dantesca, si segnala: COLOMB DE BATINES P., “Bibliografia dantesca ossia Catalogo delle egizioni, traduzioni, codici, manoscritti e commenti della Divina Commedia e delle opere minori di Dante.” tr. it., Prato 1845-1846, voll.I-II

[9] In Quer. B I 9 la “n” é espunta con due puntini sotto la lettera
[10] In merito ai vari tipi di alterazione riscontrabili nelle tradizioni manoscritte, cfr. L. Havet, Manuel de critique verbale appliquée aux textes latins, Paris, Hachette, 1911.
[11] Benche il lavoro svolto da Petrocchi sia da ritenersi un importante punto di riferimento per chi intenda accostarsi allo studio della tradizione manoscritta della Commedia, è necessario precisare che nel corso degli anni successivi all’edizione della Commedia secondo l’antica Vulgata, gli studiosi hanno dimostrato che la datazione di alcuni dei mss. inseriti nello stemma sia da ritenersi erronea(Co e Po ad esempio, sono più tardi); così come vanno rivisti alcuni rapporti tra i vari rami del medesimo stemma. In merito alla tradizione più antica della Commedia si veda il contributo di F. Sanguineti, cit.

Maria Senatore


Quer. B I 9: un ms. dantesco della Commedia conservato in Queriniana

a) DESCRIZIONE

Quer. B I 9: Dante Alighieri, Commedia. Seconda metà del XIV secolo. Membranaceo mm 355x255(167x85), copiato su 36 righe, ff I-200, numerati di recente nell'angolo inferiore esterno del recto con numeratore meccanico. Bianchi i ff Ir-v; 1r-v; 3v-4v; 73v-74v; 133v-134v; 195v-200v.          

Foglio di guardia aggiunto probabilmente nel 1800 durante il restauro; in tale occasione è stata totalmente rifatta la legatura, ad imitazione di legatura antica, in cartone coperto di cuoio bruno con impressioni a freddo e oro. 

Rubriche a inchiostro rosso ai ff 2r-v e 3r. 

Le carte destinate alle rubriche hanno un titolo diverso per ogni Cantica. Più significativo è il titolo della rubrica dell'Inferno che recita: Queste sono le rubriche del libro quale fece Dante Alighieri nel quale tracta dell'Inferno del Purgatorio e del Paradiso ponendo cosse chel trovo neli dicti lochi capitolo per capitolo.

 All'inizio delle rubriche destinate al Purgatorio il copista continua così: Fenite le rubriche de lo Inferno et comincia quele del Purgatorio segondo che sono qui sottoscritte.

Infine, le rubriche del Paradiso cominciano così: Fenite qui le rubriche delo Purgatorio et comincia quelle del Paradiso segondo che sono descrite al incontro dasto altro ladi et fa fine.

Al termine delle rubriche non vi sono indicazioni sulla commissione o sul copista, solo al centro del margine inferiore del foglio si legge: Finis.

 Il codice fu copiato da una sola mano in elegante semigotica dal tratto corsivo, alla quale non sono estranee alcune componenti della mercantesca tipica dell'Italia centrale. Il copista è piuttosto preciso e rari sono i casi di revisione, peraltro imputabili alla stessa mano[1].

B I 9 presenta un disordine intrinseco nei Canti che spesso risultano spostati dalla loro posizione naturale. Per l'Inferno, sono in posizione anomala al Canto I i vv. 1-24 a c.5r, i vv.25-60 a c.5v; i vv.61-96 a c.13r, i vv.97-132 a c.13v, vv.133-136 a c.7r; al Canto IV i vv.1-27 a c.11r, i vv.28-63 a c.11v, i vv.64-99 a c.12r, i vv.100-135 a c.12, i vv.136-141 a c.6r; al Canto V i vv.1-15 a c.6r, i vv.16-51 a c.6v, i vv.52-87 a c.14r, i vv.88-123 a c.14v, i vv.124-142 a c.15r. Manca il capolettera al Canto VII.

Per il Purgatorio al Canto X risultano spostati i vv.1-129 a c.93r-94v, mentre mancano i vv.130-139. Sono omessi per intero i Canti XI, XII, XIII, XIV. Del Canto XV risultano in posizione anomala i vv.103-145 a c.95r-95v e mancano i vv.1-102. Del Canto XVIII sono spostati i vv.1-12/16-21 a c.99v,  i vv.22-57 a c.100r, i vv.58-93 a c.100v, i vv.94-129 a c.101r mentre mancano  i vv.13-15. 

Per il Paradiso mancano i capolettera al Canto XV, XVI, XVII, XVIII. La terza Cantica risulta mutila dei Canti XXX, XXXI, XXXII. Al Canto XXIX manca il v.145 e al Canto XXXIII sono omessi i vv.1-114. 

Permangono inoltre, tre tipi diversi di numerazione delle carte, uno più antico e manuale, oggi poco visibile, un altro meccanico ed un terzo composto da numeri e lettere che compare sporadicamente.[2]

 Il manoscritto fu commissionato da un membro della famiglia Martinengo[3] di Brescia, una delle più illustri e potenti famiglie del luogo, il cui stemma, che rappresenta un'aquila con le ali aperte  di colore rosso su sfondo oro, è stato dipinto al centro del margine inferiore del f 5r. all'interno di una cornice quadribolata. 

Tre sono i fregi decorati: due a motivi floreali, uno a bianchi girari, che comprendono grandi iniziali in foglia d'oro e a bianchi girari, all'inizio di ciascun canto [4].

La tipologia della decorazione che compare nei primi due fregi e accanto alle iniziali ornate, mostra chiaramente la derivazione dai lavori di miniatura che Franco de' Russi e Taddeo Crivelli eseguirono per una Bibbia commissionata dal Duca Borso d'Este tra il 1455 ed il 1461. 

Oltre a questo riferimento, Quer. B I 9 ha anche un'affinità stilistica nel testo e nella miniatura con un altro codice membranaceo conservato in Queriniana e siglato C II 10. Questo codice contiene una serie di lettere ed opuscoli di S. Leone Magno.

b) ANALISI FILOLOGICA 

Proposito di questo lavoro è quello di stabilire i rapporti tra Quer. B I 9 e l'Antica Vulgata, evidenziando le familiarità e le divergenze con i vari gruppi della tradizione, emerse volta per volta dallo spoglio. 

Da una prima analisi operata seguendo il canone di luoghi scelti dal Barbi nel 1891 per lo spoglio dei manoscritti della Commedia, emergono una serie di lezioni utili ad individuare la collocazione stemmatica del codice Queriniano. In primo luogo, vista l'importanza di tali gruppi, l'analisi è stata svolta partendo dalle due grandi famiglie della tradizione della Commedia: il gruppo del Cento e la famiglia dei codici Vaticani [5].  

In seguito a quest' analisi, il gruppo del Cento è emerso in più casi, spesso seguito da altri manoscritti dell'Antica Vulgata appartenenti ad altri raggruppamenti; mentre la famiglia Vaticana non sembra essere in accordo con Quer. B I 9 in modo isolato rispetto al resto della tradizione. Esaminati i luoghi in cui la convergenza con Vat e Cha si manifesta, la situazione complessiva evidenzia pochissimi casi in cui il rapporto è più stretto. In un paio di luoghi della terza Cantica ad esempio, troviamo a Par. XIV, 72 che Vat e Quer. B I 9 leggono cosa anzicchè vista come Petrocchi, insieme ad altri antigrafi siglati Gv e Lau; ed a Par. XXIII, 103 dove Vat Pa e La leggono con Quer. B I 9 spiro, dove Petrocchi pone a testo giro.

Nella tavola che segue vengono esaminati alcuni [6] dei luoghi in comune tra Quer. B I 9 e il Cento, emersi in seguito allo spoglio attraverso i loci.

(tav. 1):

Petrocchi Quer. B I 9+Cento
Inf. XIII, 63 tanto tanta Cento Pa Rb Eg La Parm
Inf. XIV, 77 selva rena Cento Co Pa Triv Po Pr La
Inf. XVII, 51 o da pulci o (om.) Cento Ham Pa La Parm Po Pr
Inf. XXXIII, 26 lieve lune Cento Pa
Purg. II, 124 Come quando come cogliendo Cento Ash
Purg. XXIII, 44 voce faccia Cento Co
Purg. XXX, 4 E che  /Che Cento Ash La Po
Par. V, 111 savere udire Cento La Pa Po
Par. XXIII, 42 natura matera Cento Co(-ria) Pa

Continuando l'analisi sono emerse svariate lezioni in cui il B I 9 dimostra di convergere con La e Pa. 

I rapporti con La, in molti casi su rasura o revisione del copista di La, sono evidenti sin dai primi canti, e si protraggono regolarmente in tutte e tre le Cantiche. 

Ecco la tavola che comprende alcuni dei luoghi evidenziati dallo spoglio:

(tav. 2):

Petrocchi Quer. B I 9+La
Inf. I, 28 Poi ch'ei posato Quandio ei posato La(su rev.)
Inf. IV, 23 ci sì si mise cissi mi mise La(poi rev. si) Pr
Inf. V, 126 collui collei La (su rev.)
Purg. III, 50 rotta ruina romita costa La(>costa<); romita Ham Ash Co Eg Parm Pr Po ; Vat Cento Laur
Purg. XXVII,16 man commesse mani tutto La(>tutto<)
Purg. XXXII, 39 Di foglie di fiori Ga La( su rev.)
Par. III, 16 Tali cotal La(su rev.) Mart Vat
Par. XXIII, 103 giro spiro La Pa Vat

Per cio che concerne i luoghi in comune tra Quer. B I 9 e Pa, è doveroso segnalare che essi sono riscontrabili solo alla luce dell'Inferno e del Paradiso, in quanto a Pa manca il Purgatorio, e ci è dunque impossibile intentare un confronto.

(tav. 3):

Petrocchi Quer. B I 9+Pa
Inf. II, 53 donna dona Pa
Inf. XIV, 70 in disdegno in dispetto Pa; a dispecto Co; in despetto Rb
Inf. XXI, 113 dugento con sessanta sei dugiento uno con sessanta sei Pa( e sessanta)
Inf. XXV, 16 che non et non Pa(nuon) Laur(e non) Rb(idem)
Par. XXIII, 103 giro spiro Pa La Parm Pr Lau Tz Vat
Par. XXIV,12 bene esser Pa Parm Vat
Par. XXV, 135 posano possan Pa

Al termine dello spoglio attraverso il canone del 1891, si è ritenuto di proseguire lo studio di B I 9, affrontando una collazione integrale caso per caso, in modo da approfondire ulteriormente le caratteristiche dei rapporti gia emersi. Dal raffronto con l'Antica Vulgata, le relazioni venute alla luce confermano la linea già tracciata dallo spoglio attraverso i loci.

In merito alle convergenze con le grandi famiglie della tradizione: il gruppo del Cento e la famiglia Vaticana, i rapporti sono rimasti immutati anche in seguito allo spoglio verso per verso.

Per quanto concerne la familiarità di B I 9 a convergere con La, essa conserva la sua caratteristica principale: ovvero la presenza di lezioni su rasura o revisione del copista di La. Nella tavola posta di seguito sono raccolti i luoghi utili  a chiarire i rapporti tra Quer. B I 9 e La.

(tav. 4):

Petrocchi Quer. B I 9+La
Inf.I,22 E come quei E quale e quei La(su rev.)
Inf.I,28 Poi ch'ei Quandio ei La(su rev.)
Inf. I,35 anzi ma Co Po La(su rev.)
Inf.II,10 Io cominciai Io dissi alui La(>I dissi allui<)
Inf.II,121 che e' che ai La(su rev.)
Inf.III,3 tra nella La(su rev.) Rb(ne la) Urb(idem)
Inf.III,55 e dietro et retro La(poi rev. e >dietro<)
Inf.IV,22 ne ci La(poi rev. ne) Laur
Inf. IV,23 si mise mi mise La
Inf.XXIII,137 ruina ruvina Fi La Pa
Purg.II,64 innanzi anci La(su rev.)
Purg.II,93 diss'io ma a te com'è tanta ma atte come e disio tanta hora tolta ora tolta ma>a< te come >e dissio tanta hora<tolta La
Purg.II,105 qual verso diverso La(di- agg. dal rev.)
Purg.III,50 rotta ruina romita costa; romita >costa< La; romita Ham Co Laur Parm Pr Urb Vat Cento
Purg.IV,58 ch'io stava mi stava (mi agg. dal rev.)
Purg.IX,65 e che muta in e muti per La(per agg. sul rigo)
Purg.XXI,63 l'alma sorprende lanima prende La(<sor>prende); lanima Ash Co Parm ecc.
Purg.XXII,47 questa ignoranza che di ai quai per ignorança questa peccha   peccaLa(su rev.)
Purg.XXIII,56 mo non ora Eg La(su rev.)
Purg.XXX,31 sovra sotto La(sot>to<); socto Co Ga Pr
Purg.XXXII,39 di foglie di fiori Ga La(di >fiori<)
Purg.XXXIII,47 sfinge spinga La(sping>a<)
Par.IV,46 Chiesa ecclisia La
Par.VI,55 presso appresso Pa Vat La(su rev.)
Par. XIV,51 esso essa Gv La Pa
Par.XXIV,36 ch'ei chel Co La Pa
Par.XXVIII,91 suo loro La(il rev. rade -o) Laur Po; Parm Pa(luoro)

Riguardo al rapporto con Pa, esso è risultato evidente soprattutto per la prima Cantica, nella quale le lezioni prese in esame sono più di un centinaio.

Nella tavola che segue vengono analizzati alcuni dei luoghi venuti alla luce dalla collazione integrale dell'Inferno e del Paradiso.

(tav.5)

Petrocchi Quer. B I 9+Pa
Inf.II,43 S'i'ho Sio Pa(S<e>io)
Inf.II,81 vo'ch'aprirmi uopo aprirmi Eg Pa(su rev.); uopo Po
Inf.III,43 tanto cotanto
Inf.III,110 tutte le tuti li
Inf.V,12 quantunque quanti
Inf.VIII,57 convien convera
Inf.X,57 fu tutto tutto fu
Inf.X,60 e  et ei
Inf.X,89 "a cio non fu'io sol" accio disse non fuio ne solo ne; disse "ne'
Inf.X,102 ne splende risplende
Inf.XI,16 mio mio( om.)
Inf.XI,105 a Dio quasi é  quasi a dio e nepote
Inf.XII,47 la riviera la ruvina
Inf.XII,80 non(om.) non
Inf.XIII,23 persona gente
Inf.XIII,144 mutò mutai
Inf.XIV,23 si si(om.) Pa Eg
Inf.XIV,70 disdegno dispetto
Inf.XV,32 se se(om.)
Inf.XVI,3 arnie aue [7]
Inf.XVI,18 la la(om.)
Inf.XVI,72 assai molto Pa(muo-)
Inf.XVII,4 lo mio duca lo duca mio
Inf.XVII,19 stanno fanno
Inf.XVII,96 sostenne sovenne Pa(suo-)
Inf.XVIII,67 raggiunsi giunsi
Inf.XIX,92 le  le(om.)
Inf.XX,9 le letane nel letame Pa(letamme poi rev. letamnie)
Inf.XXI,113 dugiento con  dugiento uno esesanta sei Pa La (su rev.); sessanta sei
Inf.XXIII,10 E come /Come
Inf.XXIV,19 Chè come  /Come Pa(cuo-)
Inf.XXV,55 distese disciese; discese Ash Eg La Cento Po
Inf.XXV,141 com'ho fatto io, carpon come o fattio Pa(cuome) carpon
Inf.XXVI,3 il(om.) tuo il tuo
Inf.XXVI,30 e ara o tara; >o tara< La
Inf.XXVI,55 Rispuose Et elli
Inf.XXVI,84 perduto nel mondo La(su rev.) Pa
Inf.XXVII,53 Cosi si Mad Pa
Inf.XXVIII,77 messer miser
Inf.XXIX,79 spesso spesso(om.
Inf.XXX,86 Con tutto ch'ella /Tutto chel vallon volva; volge; /Tutto Kel valuon vuolva Pa
; /Tutto chel vallon volga La  
Inf.XXX,110 tu  tu(om.) Co
Inf.XXXI,112 procedemmo procedendo Pa(pruo-)
Inf.XXXIV,15 il volto  il collo Pa(cuo-)
Inf.XXXIV,112 contrapposto apposto
Par.X, 104 Grazian graciano Pa Eg Mad
Par.XIII,46 miri ammiri
Par.XXI,128 magri  et macri
Par.XXII,71 porger isporgier
Par.XXIV,54 onde ondio
Par.XXIV,116 tratto tuto Pa(-tt-)
Par.XXV,6 nimico ai vicino a
Par.XXV,19 Si  Et
Par.XXV,92 di di(om.)
Par.XXVI,136 e el si Hely si [8]
Par.XXVII,49 ne che le nele Pa(nelle)
Par.XXVII,142 si si(om.)
Par.XXVIII,125 girano mirano Pa(-nno)
Par.XXIX,64 che che tu Pa(ke)
Par.XXIX,142 l'eccelso lo exemplo Pa(luo)

Altro elemento da evidenziare ai fini della corretta collocazione stemmatica di Quer. B I 9 è la presenza del cd. Po. Tale manoscritto che insieme a Parm e Pr, appartiene alla  tradizione risalente circa agli anni quaranta e cinquanta el 1300, si colloca nel ramo alfa dello stemma codicum così come è stato elaborato dal Petrocchi. 

L'analisi delle varianti ha lasciato emergere soprattutto Po, con una presenza più vistosa nella seconda Cantica. Queste relazioni, unite all'analisi delle convergenze con La, ci hanno permesso di stabilire con certezza che Quer. B I 9 è stato copiato da un'unico antigrafo. Infatti, anche supponendo la totale mancanza di Pa dalle varianti, il risultato della collazione sarebbe il medesimo: resterebbero infatti confermati i rapporti con La, le esigue lezioni in comune con il gruppo del Cento e le convergenze con Po. 

Al fine di chiarire quest'ultimo rapporto, la tavola che segue, riporta le lezioni in cui Quer. B I 9 concorda con Po.

(tav.6):

Petrocchi Quer. B I 9+Po
Inf.II,55 le lei Po
Inf.IV,38 adoran adoraron Po Mad
Inf.X,125 si cossi; cosi Po Laur Pr
Inf.XI,52 frode fronde [9]; fro<n>de Po
Inf.XVIII,112 Quivi Quindi Po
Inf.XXI,63 fui fu io Po Mad Pa
Inf.XXXIV,110 tu  et tu Po Pa
Purg.IX,111 ma tre volte nel petto pria ma prima nel petto tre fiate mi diedi ; mi diediPo; ma pria nel ecc. Ham Mart Parm Pr; Triv Vat Cento La
Purg.IX,139 rivolsi volsi Po La
Purg.X,65 salmista psalmista Po
Purg.XIX,49 poi sue Po(>sue<) Co
Purg.XX,111 qui  qui(om.) Po
Purg.XXV,29 io io(om.) Po
Purg.XXXIII,88 vostra nostra Eg Po
Par.V,69 ritrovar ritornar Po
Par. VI,71 Onde  Poi Po Parm MadVat
Par.XV,96 con l'opere collopere Po
Par.XX.142 a al Po Co

Fatti i dovuti raffronti e confrontate le tavole, lo spoglio evidenzia che Quer. B I 9 viene a trovarsi in situazione di descriptus rispetto a Pa, e vede il suo testo influenzato da alcune lezioni trasmesse da La e Po. 

Visti i risultati, più che di un descriptus in senso diretto(è stata questa la sensazione più immediata in seguito allo spoglio), è possibile ipotizzare che tra Pa e Quer. B I 9 si collochi un manoscritto "X" direttamente disceso da Pa, portatore degli "errori" di Pa e di altri suoi propri. Questo testo denominato "X" sarebbe il codice da cui presumibilmente è stato tratto Quer. B I 9.

Di norma le corruttele presenti nei cdd. non sono necessariamente  imputabili ad una sola fonte; l' "errore"[10] in genere può essere nato in modo più o meno simile in varie zone geograficamente distanti, diverse per influsso linguistico e tradizione di copia. In questo caso specifico, visti i rapporti Quer. B I 9-Pa,  ci troviamo di fronte ad una serie di "errori" congiuntivi, alcuni dei quali investono interi versi. 

Inoltre, il fatto che il codice Parigino non conservi il Purgatorio, non ci autorizza a dichiarare che non l'abbia mai posseduto. E' più probabile che in origine Pa avesse anche la seconda Cantica, e che essa sia da ritenersi molto simile a quella tramandata da Quer. B I 9.

Il codice Pa, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, fu copiato intorno agli anni '60 del 1300 da Bettino da Pilis, di cui conosciamo altri due testi: Ashb. App. 7, del 1368/69 e Class. 6, copiato intorno al 1370, il cui studio, svolto con l'ausilio del 400 loci del Barbi, ha evidenziato alcune convergenze con Quer. B I 9.

Dunque qual è il ruolo di Quer. B I 9 nello stemma codicum? In merito alla tradizione più antica della Commedia, l'indagine svolta da Petrocchi si fonda sulla creazione di uno "sbarramento" rappresentato dall'editio boccacciana, limite che lo studioso colloca intorno all'anno 1355, e sulla possibilità di individuare testimoni datati o databili che fossero collocabili prima di questa data.  In questo caso specifico, possiamo affermare che la data a cui risale Quer. B I 9 vada presumibilmente poco oltre il limite dell'Antica Vulgata e che alla luce dei risultati raggiunti, esso dovrebbe collocarsi in situazione di dipendenza dal ramo alfa dello stemma elaborato dallo studioso [11].  Inoltre, pur considerando che la lingua di B I 9 sia da ritenersi inequivocabilmente vicina alla tradizione padana, il codice Queriniano non ammette a testo tutte le forme dittongate che costituiscono la caratteristica principale di Pa. Ciò non vuol dire che i testi divergano, ma solo che il copista sceglie e valuta a seconda della propria impronta linguistica ciò che graficamente gli è più congeniale. La grafia, è un dato di fatto, è uno degli elementi più divergenti di tutta la tradizione della Commedia.

In merito ai rapporti tra Quer. B I 9 e Class. 6, un ulteriore chiarimento sarà offerto dalla tavola posta in appendice, dove vengono analizzate le convergenze tra Class. 6 e il manoscritto Queriniano; un confronto che da un'ampia visione del conteso in cui ci troviamo ad operare.

Su tale convergenza, evidente gia alla luce dei 400 loci mi accingo a ritornare, con uno studio più approfondito di Class. 6, coinvolgendo  oltre al B I 9, anche Pa e Ashb. App. 7.

TAVOLA DEI RAFFRONTI TRA QUER. B I 9 E CLASS. 6 ALLA LUCE DEI 400 LOCI

Petrocchi Quer. B I 9+Class.6
Inf.I,3 smarrita smarita 
Inf.III,7 Dinanzi Dinanci
Inf.V,83 l'ali lalli
Inf.IX,89 a la alla
Inf.X,20 E te ate Mad Class.6(atte)
Inf.XI,106 due cose Ham Parm Laur Pa; La Cento Class. 6 (cosse
Inf.XIII,63 Tanto Tanta Eg La Pa Rb Cento
Inf.XIV,77 selva rena Co La Pa Po Pr Triv; Cento
Inf.XVII,6 Vicino al fin Vicina al fine Eg La Lau Pa
Inf.XVII,51 O da pulci O (om.) Ham La Laur Pa; Cento ecc.
Inf.XVII,74 la bocca la faccia Co Ham Mart Pa; Triv Po Parm Pr Cento ecc.
Inf.XVII,95 Ad altro forse ad alti forte Pa Pr Cento La
Inf.XIX,94 ne li negli 
Inf.XXVI,15 duca mio mio maestro Eg Fi Ham Urb Laur Pa Parm Pr Rb
Inf.XXVIII,10 e per o per Ham Laur Mad Urb Mart Pa Triv Cento ecc.
Inf.XXXIII,26 lune lieve Class.6(leve) PA Parm Cento ecc.
Inf.XXXIII,72 sesto sexto 
Purg.I,86 ch'i fu'di là chio fui dilla 
Purg.I,112 Figliuol Figliuol (om.) Mart Triv PoPr Vat Cento..
Purg.I,119 uom hom Class. 6(om) 
Purg.II,44 faria parea Pr Mart Triv Rb Po Vat Parm; pur descripto periscripto Mart  Parm Po Pr Vat Rb...
Purg.II,99 Che ha  chia Po Lau
Purg.IX,74 Che là cola Laur Mad Parm Cento ecc.
Purg.XVIII,57 E de' primi   Et e prima appetibille Parm; appetibili (-le) Ash Ham Pr Class. 6 Vat Cento..
Purg.XVIII,83 villa nulla Ash Ham Pr Parm Mad Vat Cento..
Purg.XIX,34 Io mossi li occhi Io volsi gli occhi Parm Urb...Almen tre Co Cento...et mentre La Laur Parm Cento
Purg.XIX,34 voci t'h messe, dicea Voci come dicesse
Purg.XXIII,4 imposto posto Ash Ham La Laur; (poi im-)Cento
Purg.XXIII,82 qua su di qua Co Ham Parm Vat; Pr..
Purg.XXIV,64 lungo il versol Co Ham Parm Vat Pr...
Purg.XXIV,125 volle vebe Class.6(vebbe)
Purg.XXVI,7 rovente dolente Ash Ham La Parm Cento
Purg.XXVI,72 negli alti nelli atti Co Pr La Laur Eg...s'attuta si muta Ash Ham Parm Pr Cento
Purg.XXVII,81 di posa pogiato Class.6(-gg-) Ash Laur La Parm Pr Vat Cento Co
Purg.XXVII,88 potea lì del di fori pareva Ash Ham Parm Pr Urb Vat Cento
li del di di fori Ham Pr Vat Cento  
Purg.XXVIII,68 Trattando Traendo Class.6(trah-) Ash;...con le Ham Mart Parm Pr Vat Cento;... dale Class. 6; (dalle) Ham La (su rev.)
Purg.XXVIII,123 ch'acquista chaspetta Ash Ham La Vat Parm Pr Laur Cento ecc.
Purg.XXIX,45 ch'era a terra Class. 6(la terra) Ash (la) Ham(idem) La(idem) Parm(idem) Vat(idem) Cento(idem)
Purg.XXX,4 E che /Che Ash La Po Cento
Par.I,26 Venire, e coronarmi de le /Et coronarmi allor di quelle 
La(su rev) Laur Mart Pa Parm Triv Vat Cento Co
Par.II,141 in voi in lui Ash Ham Co La Pa Parm Rb Urb Vat Cento
Par.V,111 savere udire Eg La Pa Cento
Par.X,112 v'è l'alta nellalta Class. 6(nelalta) Ash Laur Mad Pa Vat..
Par.XVIII,123 muto muro Rb(-rr-)
Par.XXIII,68 Quei Quel 
Par.XXIII,103 giro spiro La Pa Parm Pr Vat ecc.
Par.XXIII,125 cima fiamma Co La Pa Parm Pr Vat ecc.
Par.XXIV,12 volte forte La Pa Parm Po Pr Vat Cento ecc.
Par.XXIV,60 bene esser Parm Pa Vat ecc.
Par.XXV,3 per molti per piu Ash Co Laur Mad Pa Triv...
Par.XXV,135 posar sonar Mad(-nn-) Rb(idem)
Par.XXVI,121 a tutt'i lumi a questi lumi La Laur Urb Pa(-mm-) Mad Vat ecc.
Par.XXVIII,90 i cerchi li occhi La Pa Parm Po Vat
Par.XXIX,100 E mente Et mentre Ash Ham Pa Po Pr Parm Mad Urb Rb Vat Laur Cento ecc.
Par.XXIX,125 assai che sono ancor ancor che sono assai La Pa Parm Vat ecc.


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[1] Anche in questo caso, come in molti altri casi della tradizione manoscritta, il copista non si firma, né lascia traccia alcuna della sua persona, sulle modalità della copiatura o sulla provenienza dell’antigrafo dal quale ha tratto la sua copia. Tale pratica, piuttosto usuale, trova le sue radici nella grande velocità di diffusione della Commedia; inoltre molti copisti erano improvvisati, e non erano affatto interessati a preservare integro il testo che copiavano. Essi usavano scambiarsi gli esemplari di copia o vi erano costretti per ragioni pratiche, legate alla restituzione dell’esemplare al legittimo proprietario.

[2] Il ripristino dell’ordine dei canti e l’analisi della numerazione è stato affrontato nella mia tesi di laurea, discussa presso l’Università degli Studi di Salerno, conservata in Queriniana, con apposite tavole che danno piena visione della situazione. Rimando perciò a M. SENATORE, La Commedia secondo i mss. Quer. B I 9, Quer. A II I e Class. 6. A.A. 1999/2000, Tavole 1; 2; 3; 4; 5; 6; pp.9-16.

[3] A proposito dei Conti di Martinengo cfr. P. GUERRINI, I Conti di Martinengo, studi e ricerche genealogiche: una celebre famiglia lombarda. Brescia, ed. del Moretto ; e ancora cfr. E. FERRAGLIO Aristocrazie, territorio e regime fiscale nel Libro dei privilegi di Brescia(ms. Queriniano X.V.5), in «Annali Queriniani», I (2000), pp.63-102.

[4] In merito alle descrizioni di B I 9, cfr. Tesori miniati, codici ed incunaboli dei fondi antichi di Bergamo e Brescia”; a cura di GATTI PERER, MARUBBI, Silvana editore, 1995; G. PANAZZA, Le arti applicate connesse alla pittura del Rinascimento, in Storia di Brescia, Brescia, 1964, III, p.677-700; Esposizione dantesca in Firenze, Maggio mdccclxv. Cataloghi, I. Codici e documenti, Firenze. 1865, n. 99, p.54; P. GUERRINI, Codici e incunaboli danteschi della Biblioteca Queriniana, in «La città di Brescia» , 1 (1921) 5, p. 85-92; M. RODDEWIG, Die göttliche Komödie. Vergleichende Bestandsaufnahme der Commedia-Handschriften, Stuttgart, 1984, p.23 n.46.

[5] Per le sigle dei manoscritti e per la collocazione stemmatica degli stessi, cfr. G. PETROCCHI. La Commedia secondo l’Antica Vulgata.Firenze, Le Lettere, 1994 voll. I, II, III, IV. Ai fini dello studio svolto, e per comprendere la posizione dei codici a cui si fa riferimento in queste pagine, consiglio di tener presente lo stemma codicum disegnato dal Petrocchi, e del vol. I, il capitolo II e III rispettivamente dal titolo “Manoscritti dell’Antica Vulgata”, pg. 57-91; e “Classificazione dei manoscritti”, pg. 93 ecc.

Per numerose lezioni si è tenuto conto anche di F. SANGUINETI. “Prolegomeni all’edizione critica della Commedia” in Sotto il segno di Dante. Scritti in onore di Francesco Mazzoni. A cura di L. COGLIEVINA e D. DE ROBERTIS, Firenze, Le Lettere, 1998, pg. 261-82.

[6] Nella realizzazione delle tavole, si è ritenuto opportuno tralasciare i casi più banali di alternanza nell’uso delle preposizioni e dei pronomi, o le frequenti omissioni di congiunzioni copulative e disgiuntive, larga parte delle varianti morfologiche e le facili inversioni. Si è preferito dare ampio spazio alle lezioni più sostanziali, quelle che per le loro caratteristiche intrinseche possono aiutarci a stabilire le relazioni tra B I 9 e l’Antica Vulgata, e a determinare la posizione stemmatica del codice Queriniano. La scelta dunque non è stata casuale ma seriamente motivata dai casi stessi, emersi volta per volta dallo spoglio.

[7] In merito a questa lezione, che i codici interpretano in modo divergente, molto interessante è il contributo di E. Moore in “Contributions to the textual criticism of the Divina Commedia”, Cambridge at the University Press, 1889 pg.312-313. Il Moore individua solamente un codice che ha la stessa lezione di Quer. B I 9, e lo indica con il numero 2. Questo manoscritto é appunto Pa.

[8] In questo caso, Il Moore individua ventidue testi, anche tardi con la medesima variante di Quer. B I 9 e Pa. Oltre a questi codici il Moore ci informa che Batines nei suoi studi ne aveva trovati altri quattro che recano a testo Ely o Hely. Cfr. Moore “Contribution to the textual criticism of the Divina Commedia ”, Cambridge at the University Press, 1889, pg.487- 492. A proposito degli studi effettuati dal Batines in merito alla tradizione della Commedia e più in generale sull’opera dantesca, si segnala: COLOMB DE BATINES P., “Bibliografia dantesca ossia Catalogo delle egizioni, traduzioni, codici, manoscritti e commenti della Divina Commedia e delle opere minori di Dante.” tr. it., Prato 1845-1846, voll.I-II

[9] In Quer. B I 9 la “n” é espunta con due puntini sotto la lettera
[10] In merito ai vari tipi di alterazione riscontrabili nelle tradizioni manoscritte, cfr. L. Havet, Manuel de critique verbale appliquée aux textes latins, Paris, Hachette, 1911.
[11] Benche il lavoro svolto da Petrocchi sia da ritenersi un importante punto di riferimento per chi intenda accostarsi allo studio della tradizione manoscritta della Commedia, è necessario precisare che nel corso degli anni successivi all’edizione della Commedia secondo l’antica Vulgata, gli studiosi hanno dimostrato che la datazione di alcuni dei mss. inseriti nello stemma sia da ritenersi erronea(Co e Po ad esempio, sono più tardi); così come vanno rivisti alcuni rapporti tra i vari rami del medesimo stemma. In merito alla tradizione più antica della Commedia si veda il contributo di F. Sanguineti, cit.

Maria Senatore

 

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