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Manganaro G., Documenti di devozione della Sicilia bizantina, in Cassiodorus 1 (1995), pp. 51-77, 11 figg. — Presenta alcuni esemplari inediti di arredo sacro in bronzo, tutti presentanti iscrizioni, rinvenuti nell’area centro-orientale della Sicilia e attribuibili a officine siciliane del VII-VIII secolo: un polycandilon, 7 incensieri (di cui uno frammentario), 2 portareliquie da cintura e un oggetto a forma di martello.

Marcato E., L’affresco della Madonna delle Croci: nuovi aspetti sull’adozione del canone bizantino nel territorio di Matera, in Byzantina Mediolanensia. V Congresso Nazionale di Studi Bizantini (Milano, 19-22 ottobre 1994). Atti a cura di Fabrizio CONCA, Soveria Mannelli-Messina 1996 (Medioevo Romanzo e Orientale. Colloqui, 3), pp. 275-289 — Databile alla fine del sec. XII, l’affresco della cripta della Madonna delle Croci sita nell’agro di Matera (regione Basilicata) mostra come "anche nella forse più lontana provincia dell’arte bizantina permangano dettami pittorici indicanti una sufficientemente radicata conoscenza degli stilemi orientali, seppure debitamente interpretati".

Pasi S., Problemi relativi alle raffigurazioni dei Dogi nei mosaici di San Marco a Venezia, in Byzantina Mediolanensia. V Congresso Nazionale di Studi Bizantini (Milano, 19-22 ottobre 1994). Atti a cura di Fabrizio CONCA, Soveria Mannelli-Messina 1996 (Medioevo Romanzo e Orientale. Colloqui, 3), pp. 339-349 — I mosaici veneziani in cui appare la figura del Doge, tutti eseguiti nel XIII secolo, presentano sempre il Doge in un contesto narrativo o pseudo-narrativo, in relazione con il ciclo che ha come protagonista S. Marco e le sue reliquie; inoltre egli appare non come sovrano assoluto, ma come primus inter pares, a differenza da ciò che avviene nell’iconografia imperiale bizantina. 7Da

Andrea Luzzi


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