4Da 
               
             
              Morini E., Greci e latini dalle crociate alla francocrazia nelle 
              fonti agiografiche bizantine, in Rivista di Bizantinistica 3 (1993), 
              pp. 184-225.  Attraverso le fonti agiografiche lA. si 
              propone di mettere in luce come "il confronto diretto, e non 
              di rado traumatico, con il mondo latino... abbia avuto un effetto 
              decisivo nel far emergere nei greco-ortodossi lautocoscienza 
              della propria identità religiosa e dellirriducibile alterità 
              dei latini rispetto alla loro tradizione cristiana ed alla loro 
              esperienza di chiesa". Le Vite e le tradizioni prese in considerazione 
              sono quelle di: Melezio il Giovane, Leone di Metone, Teraponte e 
              i santi "alemanni" di Cipro, i tre monaci ciprioti martiri 
              dei Latini nel 1231, Leonzio di Gerusalemme, Saba di Vatopedi, i 
              monaci-martiri atoniti.  
            Vuolo 
              A., Agiografia beneventana, in Campania sacra 26 (1995), pp. 261-292 
              .  La produzione agiografica beneventana si colloca tra la 
              seconda metà del secolo VIII e il secondo decennio del XII. Benché 
              sia composta in latino, essa offre interessanti informazioni sui 
              rapporti tra il Ducato di Benevento e Bisanzio. Linfluenza 
              culturale dellImpero bizantino allepoca di Arechi II 
              è attestata dai culti instaurati a Benevento (S. Sofia) e dalle 
              traslazioni di reliquie, documentate in varie narrazioni (s. Mercurio 
              di Cesarea, s. Eliano - uno dei 40 martiri di Sebaste -). Influssi 
              dellagiografia bizantina sono presenti nella Vita Barbati, 
              composta tra il IX e il X secolo, e nella successiva Translatio 
              S. Bartholomaei. A Benevento furono anche eseguite traduzioni dal 
              greco di scritti agiografici (Miracula s. Mercurii, Vita Gregorii 
              Nazianzeni). 
            Andrea 
              Luzzi 
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