| COLLEFERRO. Chiesa altomedievale a Colle S.Antonino e tracce 
        evidenti di un area insediativa o di culto di età repubblicana
 Nel 1921, sul Colle S. Antonino durante lo scavo di un pozzo presso una 
        casa colonica di Casale Tomassi, di proprietà della famiglia Doria 
        Pamphili. La relazione descrittiva fu pubblicata da parte dell’ispettore 
        della Soprintendenza Mancini nelle Notizie degli scavi dell'Accademia 
        dei Lincei dello stesso anno e sul quotidiano di Roma "L’ Epoca" 
        a firma del Cav. Guido Di Nardo, insegnante presso il locale avviamento. 
        Lo scavo mise in luce tre blocchi di tufo sui quali un rilievo alternato 
        di triglifi e bucrani vittati con festoni, facenti parte di un fregio 
        di un edificio funerario di tipo dorico. Questo materiale era riutilizzato 
        nei muri della chiesa avente pianta rettangolare. Furono recuperati alcuni 
        rocchi di colonna in calcare, conservanti gli incavi per l'innesto di 
        transenne, una colonna intera alta tre metri, resti di una trabeazione 
        in calcare, una base di colonna due frammenti di una lastra marmorea funeraria 
        sul lato. Furono ritrovati anche molti frammenti di plutei con rilievi 
        a girali e trecce, d’epoca altomedievale ( VIII-IX sec d.C.) ed 
        alcuni frammenti di sarcofago.
 Intorno a quest’edificio venne portata in luce anche parte di una 
        necropoli con tombe, definite a ragione dagli scopritori, tarde, con pareti 
        rivestite di laterizi e con copertura a tegole.
 Dell’edificio identificato con una piccola chiesa poi si perse la 
        memoria e oggi non se ne distingue alcuna traccia
 La descrizione di colonne con incavi per transenne e plutei, con decorazione 
        a rilievo, riconduce alle classiche tipologie della scultura altomedievale 
        di VIII-IX secolo e rende più sicura quest’identificazione. 
        Non meno indicativo di un'area di culto cristiano è la presenza 
        del sepolcreto dai caratteri peculiari tardi e dalla metrica dell'iscrizione, 
        sicuramente attribuibile al IV sec. d.C.
 Recenti studi sull’area avevano permesso di ipotizzare la presenza 
        di questa chiesa nell’ambito del tessuto urbano della città 
        moderna, nell’area compresa tra il serbatoio dell’acqua potabile 
        e i giardini pubblici di Colle S. Antonino. Più precisamente nel 
        punto ove sorgeva il casale appartenente alla famiglia Doria Pamphili 
        poi detto nell’immediato dopoguerra casale di “Giampietro”.
 L’Antiquarium Comunale ha di recente ricevuto come dono due frammenti 
        di pluteo in marmo decorati da motivi a treccia di nastri viminei a due 
        e tre capi e databili nell’ambito di fine VIII, inizi IX secolo, 
        da parte di privati cittadini. I due plutei confermano quasi con certezza 
        che in quel luogo nell’altomedioevo esisteva una chiesa forse dedicata 
        a S.Antonino. Questi elementi scultorei infatti facenti parte dell’apparato 
        decorativo delle chiese di quell’epoca e sono tra l’altro 
        citati nella relazione del 1921 di Mancini.
 La giustificazione della presenza della chiesa in quella zona è 
        data dalla esistenza, a valle, di una fitta rete stradale di collegamento 
        tra le Vie Latina e Labicana e quasi sicuramente anche dalla presenza 
        di un abitato nei pressi, le cui tracce sono andate perdute. I recenti 
        scavi sulle pendici del Colle hanno rivelato la presenza di infrastrutture 
        anche cultuali della prima età repubblicana. Sostanzialmente si 
        tratta di canalizzazioni e profondi pozzi scavati nei terreni argillosi. 
        Uno di questi era completamente colmato da ceramiche ellenistiche a vernice 
        nera e d’uso comune (IV-III sec. a.C.) una delle quali con una iscrizione 
        di carattere votivo incisa dopo la cottura sul corpo. Questo elemento 
        cronologico che caratterizza il colle come sito di una qualche forma insediativa 
        di età repubblicana è profondamente legato al rinvenimento 
        tra i materiali costruttivi della chiesa di un fregio con festoni e bucrani, 
        tipico di qualche monumento funerario o cultuale di quell’epoca.
  Angelo Luttazzi
 
 |